Nel precedente modulo, abbiamo introdotto il concetto di matrice trasposta in un caso molto particolare. È opportuno, invece, soffermarci con un po' più di attenzione su questo concetto perché ricorrerà spesso nel seguito.
Data una matrice
A = [aij] (i =1, …, m e j = 1, …, n),
AT = [aji] (j = 1, …, n e i =1, …, m),
Come si vedrà successivamente le matrici trasposte hanno una notevole importanza.
Le operazioni su matrici trasposte godono di alcune proprietà che qui citiamo, senza dimostrare, dopo aver supposto che A e B siano matrici mxn e C sia una matrice nxk:
- (A + B)T = AT + BT
- (AT)T = A
- (AC)T = CTAT
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Le matrici a scala

Si può dire che una matrice si presenta nella forma echelon se:
- eventuali rige con tutti 0 seguono sempre righe con elementi diversi da 0
- il primo elemento diverso da 0 di una riga è a sinistra del primo elemento diverso da 0 della riga successiva (ossia, nella colonna sotto di sé ha tutti 0).
Ecco altri esempi di matrici di questo tipo
L'ultima di queste è nella forma echelon propriamente detta poiché il primo elemento diverso da 0 nella prima e nella seconda riga è 1.
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Le matrici quadrate
In generale, una matrice è rettangolare, ossia ha dimensioni m e n diverse.
Quando m = n si dice che la matrice è quadrata. In questo caso tutti gli elementi aii (con i = 1,2,…,n), aventi cioè stesso indice per la riga e per la colonna, identificano la diagonale principale della matrice o, più semplicemente, diagonale tout court.
Una matrice nxn, ossia quadrata, si dice di ordine n e la si può indicare in uno dei modi seguenti
Anxn oppure An .


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Le matrici triangolari
Alcune matrici quadrate presentano delle particolarità. Per esempio, nella matrice qui sotto si nota che tutti gli elementi al di sotto della diagonale sono 0. Ce ne sono anche sopra, ma quelli sotto sono tutti 0.
Le matrici di questo tipo prendono il nome di matrici triangolari.

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