18 novembre 2008

REALIZZARE BLOG:
prendere posto

Potrei descrivere quello che è necessario fare per realizzare un blog personalizzato in maniera del tutto teorica, ma non voglio fare un discorso astratto. Anche perché, a differenza delle pagine di un sito, che possono generalmente essere sviluppate e testate sul proprio PC, prima di trasferirle sull'host, le pagine del blog devono appoggiarsi a uno specifico motore per i blog.
Chi fosse quindi interessato a proseguire questa lettura farebbe bene a procurarsi il proprio spazio presso Blogger. Tanto è gratuito. Allora vediamo come prendere posto.

Per ottenere il proprio spazio presso Blogger si deve andare su http://www.blogger.com/ . Non starò a farla lunga sull'intera procedura perché è molto semplice e si auto-spiega. Mi limito a dire che (attualmente) comparirà la seguente pagina:




Se si è già in possesso di un account con Google, allora si deve accedere introducendo i propri dati (il solito user name e la solita password) in alto a destra. Si seguirà così un percorso semplificato. Altrimenti, si devono seguire tre passi guidati: creare un account Google, scegliere il nome del blog e scegliere un modello.

Non ripropongo tutto il percorso. Mi limito a dire che dovrai scegliere la cosa più semplice (cioè il blog ospite di Blogger e non di un altro server) e uno qualsiasi dei layout proposti. Tanto noi non lo utilizzeremo.

Una volta ottenuto il blog (nel caso del mio esempio l'indirizzo è
http://fl-laboratorio.blogspot.com/ ; il tuo sarà del tipo http://nomescelto.blogspot.com/) entriamo nel Layout e quindi in Modifica HTML (v. figura) e passiamo a modello classico cliccando sul link in basso a sinistra.




Se ti verrà proposto un modello campione da scegliere, scegline uno qualsiasi. Tanto noi lo cancelleremo per fare il nostro. In questo modo:

  1. entra nella modalità personalizzazione o nella tua bacheca
  2. scegli modello (non è più layout) e quindi Modifica HTML
  3. seleziona e cancella tutto il contenuto del codice HTML, scrivi al suo posto qualche carattere qualsiasi e salva modifiche al modello

A questo punto il nostro blog è invisibile. In realtà se ci sono dei post (ossia degli articoli) già introdotti non andranno persi. Semplicemente non sono visibili. Divertiti a inserire dei post di prova (possiamo poi sempre cancellarli in qualsiasi momento). Al tuo indirizzo di blog comparirà una pagina vuota. Penseremo a far riapparire i tuoi post dopo il prossimo incontro.

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INDICE

16 novembre 2008

COME REALIZZARE UN BLOG

Su questo stesso blog sto riportando alcuni miei appunti sulla scrittura di un sito (v. COME CREARE UN SITO). Se non si vuole creare un vero e proprio sito e si preferisce realizzare un proprio blog, possono essere utili queste mie note che articolerò in una breve serie di piccoli incontri, così come sto facendo per la costruzione di un sito.
Vedremo come un blog possa essere organizzato per svolgere oltre alla sua funzione istituzionale anche quella di sito personale, seppur con qualche limitazione. Inoltre, nulla vieta di inserire la funzione di blog all'interno del proprio sito. Esamineremo anche questo caso.

Prima di procedere risponderò alle domande: "Cosa vuol dire blog? Che cos'è e come è fatto?".

Blog è la contrazione di web-log (v. Wikipedia). In inglese il significato principale di log è ceppo, ciocco, ma logbook è il giornale di bordo delle navi. In informatica con il termine log si indica la registrazione sequenziale delle attività di un computer. Blog quindi significa giornale della rete o giornale in rete. Un giornale che riporta sequenzialmente, nell'ordine cronologico di inserimento, articoli scritti da uno o più autori (l'articolo più recente in testa).

Nella sua forma più semplice un blog può essere costituito da una sola pagina di un qualsiasi sito, aggiornata con l'aggiunta, ogni volta in testa, di un nuovo brano, che si va quindi a sommare a tutti quelli precedenti. Una modalità brutale, poco efficiente (la pagina tende a diventare lunghissima, con tempi di caricamento sempre più lunghi) e per niente efficace (difficoltà di aggiornamento tipica di un qualsiasi sito, che richiede operazioni non proprio del tutto banali).

Per consentire anche a un profano di realizzare efficacemente ed efficientemente un blog personale, che abbia oltre alla facilità di aggiornamento tutta una serie di altre funzioni (per esempio, archiviazione e ricerca), sono stati sviluppati dei motori, ossia de prodotti software, che si occupano di tutta la gestione di uno o di tanti blog, mettendo a disposizione dell'utente una semplice interfaccia.

Alcuni fornitori offrono, a pagamento o gratuitamente, servizi di blog. La fornitura comprende lo spazio occupato dal blog e l'uso del motore e delle sue funzionalità. Generalmente, mettendo a disposizione un certo numero di formati predefiniti e più o meno personalizzabili.

Di questi fornitori ce ne sono molti e basta interrogare Google o altro motore di ricerca per trovarne per tutti i gusti. Il più famoso, e ormai diventato uno standard, è Blogger


gestito, già da alcuni anni, da Google. Il blog che stai leggendo è ospitato da Blogger.

Questo e i post successivi sull'argomento (v. indice in fondo) illustrano un modo di usare Blogger. Quanto dirò è facilmente applicabile ad altre realtà.

Ultimamente, Blogger ha introdotto dei formati predefiniti, che chiama layout, e che possono essere personalizzati mediante una facile interfaccia. Per ottenere una personalizzazione più spinta e modificare sostanzialmente il formato del blog è però necessario mettere le mani in un codice più complesso di quello HTML che noi già conosciamo (si tratta di xml). Questo blog è stato impostato utilizzando uno dei layout predefiniti. Non credo che lo farò più: se Blogger continuerà ancora a supportare la modalità originaria, quella che definisce modello classico, utilizzerò quella, come già fatto in precedenti occasioni, piuttosto che i layout.

Nei successivi incontri ci riferiremo esclusivamente al modello classico.

Prerequisiti: uso disinvolto del PC, capacità di navigare e di registrarsi a servizi web (in particolare a Google) e un minimo di conoscenze di HTML (almeno a livello di quanto illustrato in COME CREARE UN SITO).

INDICE

  1. REALIZZARE BLOG: prendere posto
  2. in preparazione

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12 novembre 2008

Minori e aggiunti

Le matrici minori

Prendiamo in esame la matrice A5x7 di figura. Se prendiamo, per esempio, le prime 4 righe e le prime 2 colonne, gli 8 elementi individuati costituiscono una matrice, sottomatrice o matrice minore della matrice data. Gli elementi individuati dalle restanti righe e colonne costituiscono anch'essi una matrice detta matrice complementare della matrice minore.
Non è assolutamente necessario che le righe o le colonne prescelte siano contigue e inizino dalla prima riga o dalla prima colonna. Si veda, per esempio, la matrice di quest'altra figura in cui si sono scelte le righe 2 e 4 e le colonne 3,5 e 6.
Risulta una matrice minore M2x3 e una matrice ad essa complementare, C3x4.
In generale, data una matrice Amxn, è possibile individuare matrici complementari Mpxq, con 1≤pm e 1≤qn. Le matrici complementari hanno dimensioni m-p ed n-q. Affinché la matrice complementare esista è necessario che la matrice minore abbia dimensioni p<m e q<n.

I minori
Data una generica matrice Amxn, per ciascuna delle sue matrici minori quadrate di ordine p, con p minore o uguale del minore tra m e n, è possibile definire il rispettivo determinante.
A questo determinante diamo il nome di minore di ordine p della matrice.
Se, per esempio, prendiamo la matrice

possiamo definire 3x4 = 12 minori del primo ordine, ossia i determinanti

│1│, │3│, │4│, │7│, │5│, │2│, │4│, │-3│, │-2│, │9│, │5│, │2│ .

Quanti e quali sono i minori del secondo ordine della matrice data?
Ricordandosi il calcolo combinatorio, 2 righe tra 3 e 2 colonne tra 4 possono scegliersi rispettivamente in


modi diversi. Quindi i minori di ordine 2 sono 3x6 = 18. Il primo e l'ultimo di tali minori sono:

Si diverta il lettore a individuare e calcolare gli altri 16.

Quanti e quali sono i minori di ordine 3?
Siccome p = m, le righe possono scegliersi in un solo modo. Il numero di modi in cui si possono scegliere le 3 colonne tra le 4 disponibili è dato dal numero di combinazioni di classe 3 di 4 elementi, ossia 4. E sono:

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SEGUE

10 novembre 2008

CREARE SITI:
divisioni sottosopra

Nell'incontro precedente si è visto che divisioni con posizione relativa possono andare a finire dietro a divisioni con posizione assoluta e in maniera non del tutto controllata. Nel caso di due divisioni posizionate in maniera assoluta con una certa sovrapposizione, la divisione definita dopo l'altra all'interno del box che le contiene entrambe assumerà la posizione superiore e coprirà in parte o del tutto la prima.

Vediamo cosa succede esattamente con un esempio.
Scriviamo il codice riportato in figura in cui si vede che la divisione di classe assoluto_2 (gialla) è definita dopo quella di classe assoluto_1 (verde).

Come risultato si vede che la divisione gialla ricopre in parte quella verde perché i due box sono parzialmente sovrapposti (come si può vedere dalle definizioni di stile) e assoluto_2 è stata definita dopo (e quindi prevale).


Se scambiamo l'ordine della definizione all'interno di body la divisione verde copre in parte la gialla.

Indubbiamente basarsi sull'ordine di definizione può risultare veramente poco pratico (specie se i box sono molti e vogliamo creare degli effetti di sovrapposizione). Come possiamo fare?

Definizione della "quota"
Per definire la quota relativa dei vari box, il linguaggio mette a disposizione una definizione di stile specifica, detta z-index. L'uso è indicato nell'esempio riportato nelle due figure seguenti.


I box con z-index superiori si colollocano sopra a quelli con z-index inferiori. Di solito si preferisce non usare indici contigui per poter successivamente inserire dei livelli intermedi. Nell'esempio ho usato i livelli 5 e 10.

ARRIVEDERCI

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02 novembre 2008

CREARE SITI:
posizioni relative e assolute

Abbiamo visto in precedenza che in mancanza di una esplicita dichiarazione nell'elemento di stile le divisioni (e in generale qualsiasi tipo di box) hanno dimensioni relative, ossia massima larghezza e minima altezza (infatti, se un box non ha contenuto la sua altezza è 0). Per ottenere un box delle dimensioni desiderate occorre precisare sia la larghezza che l'altezza (per es., width:600px;height:100px;).
Come si controlla la posizione di un elemento?
In mancanza di specifiche istruzioni, gli elementi vengono posizionati uno sotto all'altro, nello stesso ordine in cui sono definiti nel box body, a partire sempre dalla posizione 0;0 (angolo in alto a destra).
Quando si vuole predeterminare l'impaginazione, questa soluzione è inaccettabile perché il risultato può essere imprevedibile e dipendere dalle dimensioni dello schermo e da quelle della finestra. Si rende perciò indispensabile definire sia la posizione del box che le sue dimensioni. Come?

Si riporta qui di seguito un esempio di codice HTML e del risultato che si ottiene. Si osservi che viene definita la posizione dell'angolo superiore sinistro di ogni elemento (p. es., position:absolute;left:30px;top:20px;).





Coesistenza di assoluto e relativo

Definizioni relative e assolute possono coesistere, ma con cautela. Infatti, se si definissero box assoluti e box relativi allo stesso livello nell'albero padre-figli , si rischierebbe di ottenere il risultato illustrato in figura, in cui si vede come divisioni con posizione relativa vanno a finire dietro a divisioni con posizione assoluta.





Per evitare che ciò possa accadere è opportuno che eventuali box con posizione relativa siano definiti solo all'interno di elementi con posizione assoluta e mai coesistere con elementi assoluti allo stesso livello.

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PROSSIMO INCONTRO

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